Marzo 10, 2024 By Ilenia73d0d1c1

Quanto ci limitano le cattive abitudini?

Se un tuo amico, notoriamente appassionato di divano e telecomando, ti dicesse che la prossima settimana correrà la maratona, che vorrebbe proprio vincerla, ci spera tanto ed è quasi certo di farcela, che cosa penseresti? Che cosa gli diresti? Immagino un certo tipo di risposte.

Eppure è esattamente quello che facciamo a noi stessi quando pretendiamo da un giorno all’altro di cambiare nettamente una nostra abitudine mentale.

Talvolta ci rendiamo conto che è impossibile e desistiamo in partenza, ma senza cercare percorsi alternativi, sentendoci quindi inadeguati, oppure bloccati in quella data situazione.

Altre volte proviamo comunque, aspettandoci un cambiamento immediato, dato dalla sola forza di volontà (che in un caso simile non sarà sufficiente, evidentemente), e dopo qualche giorno abbandoniamo la sfida, scoraggiati, e con un livello di autostima decisamente peggiorato.

Il punto è proprio questo: il cervello, come il corpo, è plastico. Questo significa che, così come i nostri quadricipiti, se messi con costanza sotto allenamento, si rassodano, si gonfiano, insomma letteralmente cambiano forma, lo stesso accade al nostro cervello. Anch’esso muta di forma a seconda del tipo di pensieri, credenze, convinzioni che lo attraversano e ai quali è esposto, e dunque si indebolisce o si potenzia.

Per esempio sono noti gli studi che mostrano, in risonanza magnetica, i mutamenti che si verificano nel cervello dopo solo un paio di settimane di meditazione (cambiamenti positivi). Oppure dopo l’esposizione continuativa alle lamentele altrui (cambiamenti negativi).

Dunque per cambiare qualcosa nelle nostre abitudini acquisite dobbiamo sottoporre anche il nostro cervello ad un allenamento specifico, come faremmo con i quadricipiti: darci obiettivi quotidiani chiari, sfidanti ma non impossibili, praticare gli “esercizi” più adatti, avere la pazienza di attendere un po’ per vedere i primi risultati apprezzabili.

Torniamo al nostro amico e alla sua maratona. Sicuramente non potrà correrla tra una settimana, ma forse potrà iscriversi alla gara tra un po’ di mesi. Si sta ponendo un obiettivo elevato; se per lui fosse davvero molto importante partecipare, o ancor più tentare di vincere, non gli consiglieremmo un personal trainer, un allenatore?

Allo stesso modo, ritornando alle nostre cattive abitudini, in presenza di obiettivi elevati o per noi molto importanti potrebbe essere opportuno avere un allenatore (life coach) che ci suggerisca quali elementi esercitare, che verifichi con noi l’andamento dell’allenamento e che eventualmente lo modifichi in corsa per consentirci di conquistare la nostra migliore forma mentale.

E’ stato dimostrato che per iniziare a cambiare un’abitudine è necessario mantenere con costanza il comportamento alternativo per due settimane consecutive. Sì, esatto, due settimane! Non sono così lunghe, no? Qualcosa che ci appariva molto faticoso o addirittura impossibile il primo giorno, sarà quasi un’abitudine nuova dopo solo quattordici giorni di allenamento, e ci risulterà più naturale, pressoché automatico. In alcuni casi non varrà la pena di provare a resistere?